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La Storia
La Banca di Credito Popolare nasce il 19 aprile 1888, per atto del Notaio Vincenzo Bizzarro, omologato dal Tribunale Civile e Correzionale di Napoli con deliberazione dell’11 maggio 1888, quando 28 persone – tra impiegati, commercianti, maestri elementari, artigiani del corallo e piccoli proprietari – costituiscono, ed avviano, in un locale di due stanze, la Società Anonima Cooperativa di Credito Popolare, allo scopo di, come recita l’originario statuto sociale, “formare capitali con i piccoli risparmi riuniti; facilitare il credito ai soci; riscattare i meno abbienti dall’usura; giovare in modo particolare agli operai, agli agricoltori, ai commercianti di secondo ordine ed agli impiegati”. Con delibera assembleare dell’11 aprile 1948, la ragione sociale fu modificata in “Banca di Credito Popolare, Società cooperativa a responsabilità limitata”.
Con atto dell’8 ottobre 1968, per Notaio Olimpio Marino, ebbe luogo la fusione con la “Banca Popolare Cooperativa del Matese” di Piedimonte d’Alife, e la società assunse la denominazione di “Banca di Credito Popolare, Società cooperativa per azioni a responsabilità limitata”. Dal 1° maggio 2005, su delibera dell’Assemblea Straordinaria dei Soci, la Banca di Credito Popolare è una “Società Cooperativa per Azioni”. Con una rete di filiali distribuite in tutta la regione, la Banca di Credito Popolare costituisce oggi l’unica espressione autonoma, di una certa dimensione, del sistema creditizio della Campania. Dalla originaria area vesuviana, area di insediamento storico, la rete degli sportelli della Banca di Credito Popolare si è gradatamente estesa su tutto il territorio Campano, con presenze in tutti capoluoghi di provincia, varcando recentemente i confini della Regione, con l’apertura nel basso Lazio.
La crescita dimensionale è stata perseguita attraverso l’ampliamento della rete di sportelli e l’incorporazione finora di quattro aziende di credito: la Popolare di Secondigliano, il Credito Cooperativo di Nusco, la Banca di Credito Cooperativo del Partenio, il Credito Cooperativo di Cervino e Durazzano.
La Banca è capogruppo del Gruppo Bancario Banca di Credito Popolare, formato nel 2002, a seguito della costituzione della Società Immobiliare Vallelonga srl unipersonale.
Nel 2003 è stata costituita la società Vallelonga Servizi Finanziari SpA, che svolge attività di mediazione creditizia, entrata a far parte del gruppo nel 2005. La società, con atto a rogito del Notaio Giovanni Cesàro del 29/6/2011 – Repertorio n.86153 Raccolta n.19694, è stata incorporata nella Banca di Credito Popolare.
Sempre nel 2005, con l’approvazione del nuovo Statuto, è stata modificata la denominazione sociale della Banca, per adeguamento alle norme dettate dal nuovo diritto societario, da Società cooperativa per azioni a responsabilità limitata a Società cooperativa per azioni.
La “Villa”
La storia del Palazzo Vallelonga ha inizio nell’ultimo quarto del secolo XVII quando la famiglia Castiglione Morelli di Vallelonga entra in possesso di un vasto feudo nell’agro di Torre del Greco.
La grande masseria era costituita da alcuni piccoli corpi di fabbrica, destinati sia ad abitazione che alle lavorazioni agricole ed al ricovero degli animali. La bellezza del luogo favorisce l’afflusso delle più nobili famiglie napoletane che giungono a trascorrere periodi di riposo.
Al principio del XVIII, il marchese di Vallelonga decide di trasformare le rustiche fabbriche in comoda dimora, la “villa”, per i mesi estivi della famiglia e per la gestione del vasto territorio agricolo di sua proprietà.
L’edificio settecentesco incorpora il fabbricato più antico costituito da corpi bassi e separati. Sulla strada pubblica s’affaccia il blocco principale, formato dal pian terreno e dal piano nobile in cui sono sistemati gli ambienti di rappresentanza, affrescati, e gli altri locali dell’abitazione padronale con i terrazzi che guardano la campagna, il Vesuvio, il mare.
Il terremoto del 1794 danneggia seriamente il fabbricato che viene abbandonato per lunghi anni.
Il “Palazzo” sul Miglio d’Oro
Nel 1843 “il vistoso casino del Marchese di Vallelonga, il quale sussisteva, si può dire, nelle sole ruine” è affidato dalla famiglia Vallelonga a Camillo Napoleone Sasso perché lo ristrutturi, facendone un “palazzo” lungo la strada divenuta il “Miglio d’oro” famosa per la bellezza e per il lusso dei suoi insediamenti.
Il Sasso rettifica ed amplia il corpo di fabbrica principale, lo sopraeleva di un piano e realizza l’ampio scalone neoclassico ed il grandioso vestibolo.
Dal 1860, ed ancor più dopo il terremoto del 1861, Palazzo Vallelonga segue il destino di abbandono e di degrado dell’intera zona vesuviana e delle sue “ville”.
Scompaiono gli stessi caratteri ambientali del territorio che le ospitava in un insieme unitario di eccezionale valore paesistico e culturale.
La memoria ritrovata.
Il restauro realizzato dalla Banca di Credito Popolare
Il rischio è quello della scomparsa di un prezioso mondo senza che di esso resti neppure il ricordo.
La Banca di Credito Popolare acquista nel 1982 ciò che resta del Palazzo Vallelonga e ne realizza il restauro e la ricostruzione con l’esperta collaborazione del prof. Roberto di Stefano.
Il progetto di restauro ha seguito e non preceduto il programma di conservazione: si sono individuati in Palazzo Vallelonga gli elementi documentali in grado di attivare la memoria collettiva e la tradizione.
Il restauro ha rispettato gli impalcati preesistenti, lo schema planimetrico delle strutture murarie portanti, consolidando quelle presenti e ricostruendo quelle crollate, nel rispetto dei volumi (interni ed esterni) che caratterizzano l’edificio.
Oggi il palazzo ospita gli uffici della Direzione Generale della Banca di Credito Popolare assicurandone, attraverso l’utilizzo funzionale, la sua conservazione nel tempo.
La Mission
In armonia con i principi del credito popolare, la missione della Banca di Credito Popolare si esplicita nel fornire il proprio contributo alla crescita economica e sociale dell’area di insediamento per sostenere il ruolo attivo e propulsivo dell’imprenditoria locale in ogni settore.
La Banca di Credito Popolare, infatti, è l’unica banca autonoma sul territorio campano, che può vantare un numero di filiali considerevole e sempre in crescita e, forte di tale posizione autonoma e della conseguente vicinanza e conoscenza della realtà territoriale, concretizza l’ideale di “investire dove si raccoglie”.
Il forte radicamento al territorio, la vocazione al cliente, l’impegno alla valorizzazione della cultura campana, l’etica alla base dei rapporti intrapresi, hanno permesso alla Banca di Credito Popolare di essere rappresentativa delle componenti economiche e professionali del territorio e di creare “valore” per la generalità dei Soci, dei Clienti, del Personale e della Collettività, qualificandosi come protagonista socialmente responsabile.
I valori che orientano le scelte d’intervento aziendale possono essere identificati nella cooperazione e nella solidarietà, al fine di sigillare il legame con i diversi interlocutori e condividere anche con essi interessi ed obiettivi, costituendo quindi un insostituibile punto di riferimento.
La Banca di Credito Popolare intende quindi impegnarsi per il benessere e lo sviluppo del territorio operando secondo i principi mutualistici caratteristici delle banche popolari cooperative, nel perseguimento degli ideali che ispirano la filosofia aziendale, senza tralasciare l’obiettivo di crescita dimensionale e reddituale.